Presidente Onorario Associazione Italiana Dietetica e Nutrizione Clinica – Adi

Prof. Eugenio del Toma

“L’autorevole Enciclopedia Britannica considera l’avvento della “scatoletta”, ovvero la conservazione dei cibi in scatola, come una delle maggiori conquiste del precedente secolo. Ed è certamente vero, perché i riflessi positivi sono stati enormi, sul piano igienico e su quello nutrizionale, se non altro nel fronteggiare le ricorrenti carenze alimentari delle popolazioni più indigenti. Ai nostri giorni si è realizzato, invece, un ulteriore progresso: il miracolo dei surgelati. La surgelazione ha il vantaggio, rispetto ad ogni altro trattamento di conservazione, di non modificare apprezzabilmente la struttura e il patrimonio nutrizionale degli alimenti. Da quando, negli anni trenta, l’americano Clarence Birdseye mise a punto il primo procedimento industriale di surgelazione, la tecnologia del freddo ha progredito fino al punto di rivoluzionare le abitudini alimentari dei paesi più sviluppati. Dopo oltre trent’anni di presenza sul mercato italiano l’andamento dei consumi conferma che i surgelati hanno conquistato non soltanto la piena fiducia dei nutrizionisti e degli igienisti ma hanno vinto perfino l’iniziale diffidenza dei gastronomi più tradizionalisti, tanto da essere presenti in ogni forma di ristorazione, familiare o collettiva.

La valutazione dei nutrizionista su questo fenomeno non può essere che di compiacimento, per una serie di fattori tutti di segno positivo. In un momento in cui si vuole richiamare l’interesse dei consumatori sulla genuinità e sui valori nutrizionali della nostra tradizione alimentare, i prodotti surgelati meritano grande considerazione perché conciliano la sicurezza igienica (ovvero il prerequisito di qualsiasi alimento) con il rispetto dei contenuti originari dei prodotti e con la migliore conservazione possibile delle caratteristiche gustative. Perché queste affermazioni non suonino come un esagerato inno all’industria della surgelazione è doverso ricordare che gli alimenti confezionati e messi in vendita con la denominazione legale, obbligatoria e riservata di “surgelato” non possono avere né conservanti, né coloranti.

Per legge, l’etichettatura di “surgelato” esclude ogni altro trattamento del prodotto originario al di fuori delle modifiche di temperatura.

L’ampliamento della gamma di prodotti surgelati comporta un ulteriore vantaggio per i tanti cittadini che debbono organizzare il loro pranzo nel bar più vicino al posto di lavoro. Si potrà uscire dalla monotonia di un toast o di una pizzetta ricorrendo anche a una serie di offerte gastronomiche surgelate. Sarà possibile fruire di una gamma sempre più estesa di piatti tradizionali, finora esclusivi dei ristoranti o di un’elaborata cucina casalinga, realizzati con la tecnica dell’IQF (individually quick frozen), un procedimento che consente di surgelare individualmente ogni singola parte del prodotto, con l’adeguata dose di sugo.

Tutto ciò comporta un notevole salto di qualità rispetto al passato e permette di variare le proprie scelte nel corso della settimana. I tempi di riattivazione di questi piatti si riducono a pochi minuti. Grazie anche a questi prodotti tutti coloro che dovrebbero preferire un pasto “leggero” avranno a disposizione un’ampia scelta di verdure e non potranno ipotizzare vecchie scuse a sostegno dei propri errori alimentari”.