L’EFFETTIVA QUALITÀ DEI PRODOTTI ITTICI: L’ISTITUTO ITALIANO ALIMENTI SURGELATI A DIFESA DI TRASPARENZA, SICUREZZA E QUALITÀ CHE PESCI PIGLIAMO (E MANGIAMO!)

Diversi programmi su canali radiotelevisivi nazionali documentano negli ultimi tempi il malcostume imperante nel mercato ittico di attirare l’attenzione del consumatore con offerte a prezzi estremamente contenuti di pesce decongelato venduto come fresco, di specie e provenienza geografica non definita e che viene da allevamenti e non dalla pesca nei mari limpidi e profondi. In una recente trasmissione che ha affrontato il problema è stato affermato che solo il 33% del prodotto ittico commercializzato in Italia sia veramente fresco; riteniamo che tale percentuale sia ottimistica per eccesso e lasci i consumatori perplessi tanto quanto i personaggi presenti alla suddetta trasmissione, rappresentanti delle massime Istituzioni e dei consumatori medesimi.

In che modo allora si può contrastare questo atteggiamento fraudolento che danneggia in primis il consumatore?

Anzitutto attraverso un numero più alto di controlli, che non appare facile predisporre e rendere esecutivi, anche se in realtà questa situazione è già nota da tempo. Per questo l’IIAS (Istituto Italiano Alimenti Surgelati), in accordo con l’AIIPA (Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari – settore surgelati) ed in collaborazione con la rivista specializzata Eurofishmarket, l’Università di Padova e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, hanno approntato un sistema analitico veloce ed economico per mettere fine a questa situazione, permettendo di effettuare controlli sui prodotti messi in vendita e determinando il reale stato di freschezza dell’ittico (vedi articolo su Eurofishmarket n.1/2008). Il progetto, per motivi di disponibilità stagionale, ha testato il pesce spada ma l’analisi darebbe gli stessi positivi risultati su qualsiasi altra specie ittica, una volta definiti gli standard specie – specifici.

Renderlo ufficiale potrebbe essere dunque estremamente utile, permettendo così a chi deve effettuare controlli di utilizzarlo su campionamenti contenuti ma di validità statistica; in tal modo si porrebbe un limite a questa frode commerciale e si darebbe modo al consumatore di conoscere l’effettivo valore qualitativo e nutrizionale del pesce che acquista. Il Ministero della Salute, con apposita comunicazione (nota 0010026 del 2.08.2008), ha informato i servizi di controllo sulla necessità che il prodotto ittico decongelato commercializzato riportasse in etichetta le seguenti chiare e precise indicazioni: – pesce decongelato; – da consumarsi entro le 24 ore; – da non ricongelare; – il prodotto rimasto invenduto deve essere escluso dal consumo alimentare. In aggiunta ad esse si applicano le seguenti disposizioni di legge: – conservare a -18° C; – applicare le necessarie procedure di autocontrollo nello scongelamento (da effettuarsi a temperature inferiori a + 4° C); – esposizione alla vendita in banchi separati da quelli del fresco. Le norme quindi esistono e sono ben chiare, a tutela della salute del consumatore e della trasparenza di informazione; non rimane che applicarle per mettere fine ad una situazione negativa dal punto di vista commerciale ma anche da quello della salute.

È utile ricordare che la ricongelazione di prodotto decongelato comporta pericoli di natura microbiologica in relazione alla crescita della carica batterica ed alla eventuale ricontaminazione durante le fasi di esposizione per la vendita. Inoltre, una altalenante congelazione – decongelazione incide negativamente sul valore nutrizionale del prodotto comportando un impoverimento rispetto a quello di origine. Non rimane quindi che fare i dovuti controlli, se possibile utilizzando il metodo sopra menzionato. L’ittico surgelato, al contrario, è da questo punto di vista l’offerta più sicura in quanto: – è pescato nei mari più freddi e puliti; – viene sottoposto ad un trattamento di freddo profondo immediatamente dopo la pesca, sin dalle prime fasi di eviscerazione, spinatura ,spellatura e filettatura; – viene portato a temperature inferiori a -18° C in confezioni chiuse all’origine; – viene commercializzato con la massima attenzione e cura per rispettare sempre la catena del freddo ( -18° C massimo).

Nella etichettatura sono riportati per legge:

  • Lo stato fisico del prodotto;
  • Il peso netto del prodotto acquistato;
  • La zona di pesca;
  • La specie ittica;
  • Le modalità di conservazione;
  • Le modalità di utilizzo;
  • La durabilità del prodotto;
  • Il nome e l’indirizzo del produttore;
  • I valori nutrizionali (volontari).

Se acquistare bene significa acquistare con consapevolezza, l’ittico surgelato è certamente la migliore risposta ai bisogni e alle esigenze del consumatore.