In occasione della celebrazione dei primi 60 anni di IIAS, ripercorriamo la storia delle abitudini alimentari delle famiglie italiane attraverso 5 prodotti surgelati che, con il loro ingresso, hanno cambiato per sempre i nostri consumi.
Bastoncini di pesce: un prodotto “mito” che ha conquistato intere generazioni
Correva l’anno 1967 quando il bastoncino di pesce venne commercializzato per la prima volta in Italia; 12 anni dopo che lo stesso, con il nome di “fish finger”, aveva fatto ingresso nel mercato UK incontrando un’accoglienza straordinaria.
Oggi, in Italia, 10 milioni di famiglie scelgono regolarmente i bastoncini di pesce riuscendo a far mangiare anche ai più piccoli un alimento, il pesce, non sempre in cima al loro gradimento e tuttavia essenziale per una dieta equilibrata.
Patatine fritte surgelate Made in Italy: tra le migliori al mondo
In Italia le patatine fritte surgelate sono arrivate nel 1969, distinguendosi sia per la qualità e la varietà della materia prima (con la scelta di tipologie coltivate localmente) sia per l’attenzione ai processi produttivi (es. impiego di oli in linea con le indicazioni della scienza nutrizionale).
Oggi le patatine surgelate sono parte delle abitudini quotidiane delle famiglie italiane: rappresentano quasi il 15% del volume totale degli alimenti surgelati consumati, percentuale che schizza a quasi il 25% nel fuori casa.
Minestrone: una tradizione millenaria che rinasce grazie ai surgelati
I minestroni sono stati tra i primi surgelati apparsi in Italia, negli anni Settanta, e si sono via via evoluti, con l’aggiunta di nuovi ingredienti. Oggi i minestroni surgelati:
- uniscono fino a 15 vegetali anche di più (patate, pomodori, fagioli, carote, piselli, zucchine, sedano, fagiolini, spinaci, porro, cavolo, cavolfiore, scarola, zucca, erbe aromatiche…)
- offrono verdure ottime anche fuori stagione, raccolte nel loro luogo naturale di coltivazione e al momento ideale di maturazione;
- mantengono immutate, grazie al processo di surgelazione, le qualità organolettiche e nutrizionali delle verdure appena colte.
La pizza, anche in versione surgelata: un orgoglio tutto italiano
Le prime versioni sotto zero della pizza sono comparse insieme con l’ingresso dei surgelati in Italia, all’inizio degli anni Sessanta del Novecento. Il passaggio dall’esordio al successo arriva, ancora una volta, grazie a un’innovazione tecnologica che ne eleva la qualità: agli inizi degli anni Novanta, l’industria del surgelato passa dal sistema di preparazione tipico dei panificatori (forno a 250-280° C e tempo di cottura di 20-25 minuti) a quello dei pizzaioli (forno a 400° C e 2-4 minuti di cottura).
Oggi le famiglie italiane mangiano ogni anno 240 milioni di pizze surgelate, per un totale di 60 mila tonnellate, pari al 10% di tutti i consumi di surgelati nel nostro Paese.
“Pronti in pochi minuti”: la rivoluzione dei ricettati è servita
In Italia la storia dei piatti pronti surgelati comincia negli anni Sessanta del secolo scorso, ma la volta avviene alla fine degli anni Novanta, quando l’industria italiana dei surgelati comincia ad applicare la tecnologia produttiva dell’IQF (Individually Quick Frozen) alla pasta, pre-cucinata, alla quale vengono aggiunte delle porzioni di condimento: basta mettere tutto in padella, cuocere per pochi minuti, e il piatto assume i sapori, i colori e la consistenza della pasta fresca.
Il successo è immediato, e dura ancora oggi. Con il tempo sono aumentate le referenze: alle paste si sono aggiunti altri primi piatti (cereali, risotti, zuppe e vellutate di vegetali…) e poi secondi e contorni. E continua incessante la ricerca di innovazione, in sintonia con le esigenze del consumatore: la ricerca del gusto, la domanda di naturalità, tipica della società odierna e, insieme, quella di prodotti ad alto contenuto di servizio.