Nel 2017 ripartono i consumi alimentari e i surgelati continuano a segnare performance superiori alla media. “Dopo cinque anni di segno negativo, nel primo semestre 2017 la spesa degli italiani per l’acquisto di beni alimentari è cresciuta del +2,5%, sostenuta sia dai prodotti confezionati (+3,2%) sia dai freschi (+1,1%)”. A fine settembre 2017 è arrivata l’attestazione ufficiale della svolta positiva dei consumi alimentari (Ismea, “I consumi domestici delle famiglie italiane, gennaio-giugno 2017).

Come già accaduto nel 2016, i consumi dei prodotti surgelati sono stati ancora migliori della media del settore alimentare: nel periodo gennaio-agosto 2017 i consumi del canale Retail sono stati pari a 328.149 tonnellate, il +2,9% rispetto ai corrispondenti primi 8 mesi del 2016.

Il segno più compare nei tre maggiori (per quantità) segmenti merceologici:

  • I vegetali, +4,1% (con un rimarchevole +7,8% per le zuppe e minestroni ricettati e un +5% per i vegetali preparati).
  • I prodotti ittici, +4,4%.
  • Pizze e snacks, +4,6%.
  • I piatti ricettati segnano una positiva inversione di tendenza (+0,5%).
  • Le patate arretrano del -1,2%.
  • Continua infine, pur rallentando rispetto al 2016, la diminuzione della Carne bianca (-6,5%) e di quella rossa (-6%).

CONSUMI DI PRODOTTI SURGELATI – RETAIL

Totale vendite in italia per segmento merceologico
Gennaio-Agosto 2017

2017
TONNELLATE
2017/16
VARIAZIONE % VOL
Vegetali 136.789 4,1
Patate 45.053 -1,2
Prodotti ittici 61.958 4,4
Carne rossa 2.399 -6,0
Carne bianca 4.573 -6,5
Paste semilavorate 550 -22,2
Pizze e snacks 49.788 4,6
Piatti ricettati 20.060 0,5
Desserts 3.550 4,5
Frutta 528 27,1
TOTALE GENERALE 328.149 2,9
I PRODOTTI SURGELATI SONO IN SINTONIA CON LE RICHIESTE DEL CONSUMATORE

Finora si è visto come i consumi dei prodotti surgelati mostrino un dinamismo peculiare, che ha consentito negli anni – compresi quelli di crisi economica più acuta del Paese (2011-2014) – di segnare performance superiori a quelle dei consumi alimentari complessivi.

Ciò accade perché i prodotti surgelati sono ormai strutturalmente in sintonia con le richieste dei consumatori. E pronti a cogliere le nuove esigenze e tendenze che si stanno manifestando con forza nella società.

LA SPESA ALIMENTARE DEGLI ITALIANI È CAMBIATA. E CONTINUA A CAMBIARE

Dopo aver esposto i dati relativi ai consumi alimentari del primo semestre 2017, il citato Rapporto Ismea commenta: “I leitmotiv delle scelte merceologiche degli acquirenti, all’interno dei singoli comparti, continuano a essere, oltre alla sobrietà (meno atti d’acquisto e minori volumi) e all’attenzione al risparmio (ancora tanti gli acquisti in promozione), gli aspetti salutistici”.

All’inizio del capitolo intitolato “Cambia la tavola degli Italiani” del Rapporto Coop 2017 si legge: “Negli ultimi anni il nostro rapporto con il cibo è significativamente cambiato. Certamente la diffusione delle tendenze salutiste e l’attenzione all’ambiente, la consapevolezza del legame tra l’alimentazione e il rischio di patologie esiziali, la scoperta di sapori nuovi e il riadattamento di materie prime antiche, l’ingresso delle tecnologie nei processi di produzione e la ‘globalizzazione’ delle culture alimentari sono tutti elementi che hanno contribuito al ripensamento delle scelte alimentari degli Italiani”.

I risultati di questo ripensamento, in termini di composizione del “carrello della spesa”, sono così riassunti nel Rapporto.

Si riducono le quantità complessive: grazie anche alla preferenza per l’acquisto di cibi elaborati o pronti, la quantità di alimenti consumata è scesa a 2,7 chilogrammi al giorno a persona, 350 grammi in meno rispetto a vent’anni prima.

Si perseguono regimi alimentari salutari. Diminuiscono i consumi di grassi, di carne (in particolare della carne rossa) e delle bevande alcoliche. Aumentano i consumi di frutta e verdura e di pesce.
Continua il boom del biologico, la cui incidenza tra i consumatori italiani ha raggiunto il 40%.

Diminuiscono i prodotti alimentari di base della dieta mediterranea (pasta secca, passata di pomodoro, latte, olio di oliva, riso, legumi), che tendono a conciliarsi con difficoltà con i tempi di preparazione del cibo, con il piacere di sperimentare alimenti nuovi, con la necessità di variare con più frequenza la dieta e di aderire a stili alimentari diversi.

Recuperano posizioni i piatti a maggiore contenuto di servizio (zuppe, risotti, preparati e condimenti), merceologie in grado di rispondere all’esigenza di abbreviare i tempi della preparazione dei pasti tra le mura domestiche e, anche, di conoscere cibi e preparazioni nuove.
Torna al centro l’attenzione alla qualità. Lasciati alle spalle gli anni della crisi, gli Italiani – in funzione delle disponibilità economiche individuali e familiari – stanno riprendendo a focalizzare l’interesse sulla qualità di quanto mettono in tavola: il 70% dichiara di essere disponibile a spendere di più per questo, con una propensione del 20% più elevata rispetto, ad esempio, a quella dei consumatori francesi.

GLI ITALIANI VEDONO NEI SURGELATI LA RISPOSTA MIGLIORE ALLE LORO DOMANDE: SICUREZZA, VARIETÀ, NIENTE SPRECHI, RISPARMIO DI TEMPO.

I cambiamenti nei trend di consumo trovano, nei plus principali tradizionalmente riconosciuti ai prodotti surgelati, una risposta pienamente soddisfacente. I surgelati si contraddistinguono infatti per:

  • sicurezza, in quanto sia i microrganismi che alterano la qualità del prodotto sia quelli che provocano intossicazioni nell’uomo non si riproducono sotto i -10°C;
  • varietà, tramite il superamento della stagionalità dei prodotti e il costante ampliamento della gamma di offerta;
  • eliminazione dello spreco: quello che si acquista si mangia (ciò che non si mangia è eliminato a monte dall’azienda produttrice); inoltre i prodotti surgelati, avendo una durata media di 15-18 mesi, possono essere consumati anche nel lungo periodo;
  • velocità di preparazione, con conseguente risparmio di tempo in cucina.

L’indagine “Surgelati: evoluzione dei consumi e immagine complessiva del settore”, realizzata nel 2016 dall’Istituto Nielsen, lo conferma: “Dai trend osservati negli ultimi mesi emerge nelle scelte dei consumatori un parziale recupero dell’apprezzamento verso alcuni plus standard dei surgelati: il loro valore di prodotti ‘salva-tempo’ (che sta bypassando in parte il maggior esborso economico a fronte di una comodità comprovata), la loro semplicità di preparazione nonché le molteplici referenze che permettono di seguire diete valide ed equilibrate”.

SURGELATI ITALIANI, INNOVAZIONE CONTINUA

«Se la nostra azienda non sforna ogni anno otto-dieci prodotti nuovi, rischia anche di non poter confermare l’offerta di qualcuno dei vecchi. Perché l’innovazione di prodotto è, assieme alla qualità, uno dei punti di forza del nostro modo di proporci ai consumatori». Queste parole, pronunciate di recente dal responsabile Qualità e Ricerca & Sviluppo di un’azienda leader in Italia nei prodotti surgelati, riassume con efficacia il tratto predominante del settore: l’innovazione continua.

Che cosa significa, in concreto, innovazione alimentare per i consumatori e per gli operatori? Una recente indagine Ipsos, “Agroalimentare: falsi miti e nuove verità. Operatori e consumatori a confronto”, presentata in occasione di TuttoFood 2017, fornisce indicazioni puntuali dalle quali emerge il ruolo di leadership attribuito ai prodotti surgelati.

PER IL CONSUMATORE INNOVAZIONE VUOL DIRE CONIUGARE SEMPRE MEGLIO QUALITÀ E PREZZO

Per i consumatori innovazione significa offrire prodotti pensati per “esigenze diverse” (diete specifiche, intolleranze, ecc.). Seguono: l’attenzione alle radici locali e alla sostenibilità di filiera, etichette più esaustive, nuovi gusti e sapori, nuove materie prime, nuovi formati, nuovi imballaggi, nuove modalità di uso e preparazione.
Prezzo e qualità sono gli aspetti ai quali gli intervistati dichiarano che presteranno maggiore attenzione nel compiere le proprie scelte di acquisto. E, richiesti di definire il concetto di “qualità”, rispondono:

  • regionalità (46%),
  • qualità intrinseca delle materie prime (35%),
  • sostenibilità della filiera (34%),
  • qualità della preparazione (32%),
  • etichettatura dettagliata (32%).

Se innovazione, qualità e prezzo emergono come i principali driver di acquisto del consumatore di oggi, quali categorie di prodotti – a parere dello stesso consumatore – meglio rispondono a questa domanda e sono, dunque, destinate ad aumentare il proprio peso nel carrello della spesa? Al primo posto ci sono i surgelati: il 51% degli intervistati indica almeno un tipo di surgelati, tra quelli pronti al consumo e per la cottura.

Seguono i prodotti biologici e vegani (39%), protagonisti negli ultimi anni di un boom di domanda che li ha portati nel 2016 a rappresentare il 3,1% delle vendite alimentari nella Gdo, il doppio di cinque anni fa.

I PRODOTTI SURGELATI SONO AL TOP DELL’INNOVAZIONE. INNOVARE COME FILOSOFIA PRODUTTIVA

Gli operatori del settore concordano con i consumatori. Considerano i prodotti surgelati di qualità fra i protagonisti del cambiamento e prevedono, in particolare, un grande successo per quelli pronti al consumo.

Due, secondo gli operatori, saranno le ragioni alla base del successo dei surgelati:

  1. il sempre maggiore contenuto di servizio richiesto nei prodotti. Un recente studio della SDA Bocconi ha utilizzato il termine “servitizzazione” per spiegare come le aziende alimentari orientate in questa direzione abbiano ottenuto, negli ultimi dieci anni, i migliori risultati economici (Guia Beatrice Pirotti, “La Servitizzazione del Food&Beverage”): “Attraverso soluzioni easy-to-use le aziende hanno co-creato con il consumatore. Hanno reso intenzionale e sistemico il cambiamento”;
  2. la maggiore attenzione a come è fatto il prodotto: proprietà delle materie prime, tracciabilità della provenienza, produzione sostenibile. “Il vero trend del futuro sarà la creazione di prodotti di qualità che coniughino gusto e salute, dell’uomo e dell’ambiente”, conclude Ipsos. Un trend pienamente in linea con la filosofia produttiva del settore dei surgelati che, fin dalla sua nascita novant’anni fa, persegue il connubio tra gusto e salute, tecnologia e rispetto dell’ambiente, modernità e tradizione.